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COSTUME
Il caso Satyricon
di Franco Achille

I fatti sono ormai noti a tutti. Nel corso della trasmissione Satyricon del 14 marzo, Daniele Luttazzi ha intervistato il giornalista Marco Travaglio, coautore di un libro su Berlusconi, circa fatti e circostanze che hanno innescato e agevolato l'ascesa di quest'ultimo come imprenditore, ed in particolare circa la fonte ancora sconosciuta dei miliardi che hanno dato origine al suo impero economico, nonché connessioni con personaggi politici e mafiosi.
Il giorno successivo il Polo insorge compatto a difesa del suo leader contro quello che è definito "un atto di sciacallaggio politico" ai danni di Silvio Berlusconi.
Certo non capita tutti i giorni di assistere a trasmissioni come queste, in un palinsesto televisivo di ordinaria banalità e falsità.
Conveniamo che non si è trattato di pura satira politica. Si è trattato di informazione. E non ci meraviglia il fatto che questa informazione sia stata fatta dalla Rai (non ce l'aspettavamo certo da Mediaset), ci meraviglia semmai che l'informazione sia stata delegata ad una trasmissione satirica, ma questo è un altro discorso.
L'insorgere dei luogotenenti del cavaliere è comprensibile: un bagno politico di quest'ultimo significherebbe un addio ai sogni di gloria e di potere di tutta la compagnia.
Anche le artiglierie della stampa amica (Il Giornale, Il Foglio, Libero, ecc.) hanno sparato a zero chiedendo la testa di mezza Italia, ma si possono comprendere anche loro, visto che il cavaliere è il referente politico o addirittura il padrone di queste testate giornalistiche.
Ma per la gente comune ben vengano programmi satirici, sportivi, politici, e chi più ne ha più ne metta, che facciano sapere a quelli che non sono solo interessati a Striscia la notizia o al Bagaglino, quanti più fatti siano riferibili a questo o quel personaggio politico e, a maggior ragione, a eventuali candidati alla presidenza del Consiglio.
Per quel che ci riguarda si possono scannare a vicenda in televisione, gli uni contro gli altri, scoprendo i rispettivi scheletri negli armadi.
Naturalmente chi ha più scheletri nell'armadio ha interesse che la campagna elettorale si svolga a suon di "prego", "scusi", e "mi consenta".
I fatti in questione erano già noti. Ci sono pubblicazioni nelle librerie e articoli apparsi da tempo su molti giornali. Chi vuole può acquistarli e leggerseli in ogni momento. Ma chi lo sapeva? Pochi. Lo scandalo è consistito nel farlo sapere a tutti.
E allora possiamo interpretare meglio i lamenti che si sono alzati da parte dei leader (leggi: luogotenenti) della "Casa delle Libertà".
Sollevare il coperchio delle dichiarazioni ufficiali e mirabolanti (libertà di qua, libertà di là) e scoprire cosa ci sta sotto, non deve essere stato piacevole per loro. E non abbiamo sentito nessuno entrare nel merito dei dubbi sollevati da Travaglio e Luttazzi. E Travaglio non ha mai ricevuto alcuna querela da Berlusconi.
Secondo la "Casa delle Libertà" gli elettori semplicemente non dovevano sapere.
E' un esempio significativo di cosa intendano per "libertà", e di chi.
Da anni viene condotta, da parte di certa televisione, un'opera lenta di ammorbidimento dei cervelli, a base di programmi leggeri e sempre più banali. Quiz, donnine scosciate, bla-bla e luoghi comuni ci bombardano costantemente al punto che, senza neppure rendercene conto, ci sintonizziamo sulla frequenza dei programmi televisivi, anche a televisione spenta.
E l'informazione diventa un optional, anzi, "sciacallaggio", appunto.
Già oggi chi ci garantisce che le nostre fonti di informazione siano corrette? Quanti esempi abbiamo avuto di distorsione degli avvenimenti? Non ci bastano ancora? Non abbiamo ancora capito che l'unico modo per avere una qualche probabilità di informazione completa è di avere più fonti di informazione?
Oggi che l'informazione va concentrandosi sempre di più in mano a pochi ( e uno di questi pochi è Berlusconi, i cui interessi non sono esattamente i nostri) aumenta la nostra difficoltà a ricevere informazioni corrette. Ed il giorno in cui tutta l'informazione sarà nelle mani di uno solo (giorno forse non tanto lontano), le informazioni dovremo andarcele a cercare.
E quello sarà il giorno più lungo per chi non vorrà staccare la corrente dal proprio cervello.
Altro che Satyricon!

Franco Achille
afranco@galactica.it




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marzo 2001